È nostra ferma intenzione sottolineare che il trattamento con angioplastica della CCSVI o “Liberazione” in pazienti con sclerosi multipla è ancora in fase sperimentale. Attualmente nella letteratura medica internazionale esistono limitate evidenze scientifiche con, in aggiunta, casistiche non condotte sotto rigidi criteri di studio. È opportuno quindi un approccio estremamente cauto a tale procedura in termini di efficacia a breve, medio e lungo termine.
INOLTRE È ORMAI COMPROVATO CHE CENTRI CON LIMITATA ESPERIENZA OPERATORIA (meno di 800-1000 interventi eseguiti), MATERIALE DI NON ASSOLUTA QUALITÀ E SOPRATTUTTO SENZA UN TEAM MULTIDISCIPLINARE COMPOSTO DA NEUROLOGO, RADIOLOGO E CHIRURGO VASCOLARE RIPORTANO PIÙ FREQUENTEMENTE RISULTATI SUB-OTTIMALI IN TERMINI DI EFFICACIA CLINICA. SONO INFATTI MOLTI I CASI DI PAZIENTI RIOPERATI UNA SECONDA VOLTA CON RISULTATI CLINICI SENSIBILMENTE MIGLIORI DOPO INTERVENTI IN CENTRI CON UNA LIMITATA ESPERIENZA IN QUESTO CAMPO.
Purtroppo solo l’esecuzione della diagnosi e del trattamento della CCSVI in centri dedicati e con un team multidisciplinare esperto potrà validare pienamente l’efficacia dell’intervento di liberazione.
Infine, per dovere di informazione riportiamo qui sotto alcune valutazioni dell’altro gruppo di operatori con un’esperienza significativa in questo campo. Questo indipendentemente dalle valutazioni più o meno esatte del singolo, nell’ottica di evitare che questa procedura venga fatta troppo velocemente oggetto di facili entusiasmi da parte di pazienti ed operatori stessi.