La cefalea refrattaria ad ogni tipo di trattamento farmacologico è una malattia ampiamente diffusa nella popolazione, nello specifico la terza malattia più diffusa al mondo in assoluto. Un intervento di dilatazione alle vene giugulari, che in questi pazienti risultano molto spesso di calibro insufficiente, permette di alleviare se non addirittura risolvere completamente il dolore. Questa riduzione del diametro delle vene giugulari (scoperta all’inizio del nuovo secolo proprio da un ricercatore italiano, il Professor Paolo Zamboni dell’ Università di Ferrara) prende il nome di CCSVI o Insufficienza Venosa Cronica Cerebro Spinale e comporta un accumulo di sangue (che’ non riesce a defluire bene attraverso le vene del collo), a livello della circolazione venosa del sistema nervoso centrale con un conseguente aumento della pressione endovenosa a tale livello. Sarebbe infatti proprio questo incremento pressorio il principale responsabile della cefalea. Tuttavia, i meccanismi di correlazione tra la cefalea e la CCSVI vanno in parte ancora chiariti. E’ pero sempre più evidente che molti pazienti trattati per CCSVI hanno mostrato un sensibile miglioramento del loro stato di salute registrando anche la totale scomparsa dei sintomi correlati alla cefalea anche nel lungo periodo. Il trattamento di queste steno-ostruzioni delle vene affette consiste in una dilatazione a palloncino delle vene giugulari (alla stregua di quello che viene eseguito ormai di routine nelle arterie coronarie del cuore) eseguita per via endovascolare che risponde più propriamente al nome di angioplastica. La tecnica è estremamente sicura e addirittura non prevede nemmeno una notte di ricovero in clinica. Il paziente, infatti, entra la mattina per essere dimesso nel tardo pomeriggio. Questo perché, in mani esperte, la procedura non comporta assolutamente rischi ed è molto ben tollerata dal paziente. E’ quindi un intervento semplice, indolore e molto sicuro.
Un gruppo congiunto di studio dell’ Università di Catania e della Leeds Becket University ha recentemente pubblicato uno studio su 286 pazienti con sclerosi multipla trattati mediante angioplastica delle vene giugulari. In questi pazienti si è osservata una netta e drastica riduzione del mal di testa per tutta la durata dello studio (3 anni). I risultati appaiono sicuramente molto incoraggianti. Il mio gruppo, chiamato Team Brain Flow, insieme al Prof. Paolo Onorati neurologo dell’Università La Sapienza di Roma, lavora attivamente in questo campo già dal 2010 con all’attivo un numero pari a circa 2600 angioplastiche delle vene giugulari. Ad oggi il Team Brain Flow per la ricerca e studio della sclerosi multipla e della cefalea refrattaria ai farmaci riporta nella cefalea un successo tecnico e clinico dell’intervento superiore rispettivamente al 98% e al 95%. Ulteriori ricerche in questo campo sono attualmente condotte in diversi centri nel mondo nell’ottica di confermare questi risultati cosi promettenti e, soprattutto, di ottimo auspicio per chi è afflitto da una malattia spesso così altamente invalidante.
Per ulteriori approfondimenti: www.ccsvi.net .
Dott. Tommaso Lupattelli
Specialista in radiologia e radiologia interventistica
Specialista in chirurgia vascolare
Gruppo Villa Maria Cecilia (Roma – Bologna)
Clinica Columbus, Milano
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Dott. Tommaso Lupatelli – Facebook
Fonte: http://www.scenamedica.it/un-semplice-palloncino-per-guarire-la-cefalea-refrattaria-ai-farmaci/
Mia sorella ,66anni , nonostante le continue cure e ,per ultimo gi agenti monoclonali, è da 3 mesi a letto ,dopo una vita da invalida
Potrebbe sia anche in minima parte servire questa angioplastica
Non sappiamo più cosa fare